Origini e storia - Accademia dei Catenati - Macerata

Vai ai contenuti

Menu principale:

Origini e storia

Origini e storia
Ritratto di Gerolamo Zoppio, fondatore dell'Accademia dei Catenati
Ritratto di Gerolamo (Geronimo) Zoppio,
fondatore dell’Accademia dei Catenati
(Bologna, Università)

Stemma dell'Accademia
(Sforza Compagnoni, sec. XVII)

 

Nella monumentale "Storia delle Accademie in Italia", Michele Maylander scrive che l'Accademia dei Catenati di Macerata è da considerarsi "uno dei più antichi cenacoli letterari d'Italia", cui va riconosciuto un ruolo di rilievo nella  rinascita culturale promossa in Italia centrale nella seconda metà del sec. XVI. (1)
Nella "Biblioteca Picena" (1793) si afferma che "deve a ragione questa celebre adunanza di Macerata riporsi tra le più antiche d'Italia ". (2)

Attiva ancora oggi,  l'Accademia dei Catenati è tra le pochissime accademie italiane che possono vantare una continuità plurisecolare.

La data di fondazione è il 2 luglio 1574, quando un gruppo di letterati maceratesi si raccolse intorno a  Gerolamo Zoppio - professore di poetica, retorica e filosofia morale nell'Università di Macerata – per dare corpo ad una Accademia vagheggiata da molti anni.

Il nome "Catenati" deriva dall'immagine della  "Cathena d'oro distesa dal cielo alla terra" descritta da Omero nel Libro VIII dell'Iliade, assunta come simbolo della congiunzione delle cose umane con  quelle celesti, dell'attrazione che il cielo esercita sulla terra, dei diversi gradi di elevazione culturale e morale raffigurati dagli anelli d’oro della catena ascendente.

L'Accademia, il cui scopo fu fin dagli inizi "lo studio delle belle lettere, delle arti " nonché il "ragionare delle scientifiche cose", raggiunse ben presto notevole fama, entrando autorevolmente nelle questioni linguistiche e letterarie allora dibattute, promuovendo e pubblicando opere letterarie, richiamando letterati di diversa provenienza, sviluppando rapporti con altre Accademie, agli inizi soprattutto senesi e bolognesi.

Dell’Accademia dei Catenati hanno fatto parte nel tempo eminenti letterati, artisti e studiosi come Torquato Tasso (che nel 1587 sottopose personalmente al giudizio dei Catenati la Gerusalemme Liberata), Giovanni M. Crescimbeni, Vincenzo Monti, Terenzio Mamiani, Niccolò Tommaseo, Antonio Rosmini  e, in anni più vicini, Lino Liviabella, Maria Montessori, Vincenzo Cardarelli, Enrico Medi, Giuseppe Tucci.

Dopo un periodo di relativa inattività tra la fine dell’800 e la prima metà del '900, l'Accademia dei Catenati ha ripreso nuovo slancio nel secondo dopoguerra per iniziativa, tra gli altri, di Ferdinando Lori, Mario Moretti, Dante Cecchi, e prosegue ancor oggi con molteplici iniziative nell'impegno di promozione culturale. (n.g.)

---------------------------------------------------------------------------------

1) Michele Maylander, Storia delle Accademie in Italia, Bologna, 1930;  

vol. III, pgg 508-521;


2) Biblioteca Picena, Osimo, 1793, pg. 336.



Manoscritto che attesta la data di fondazione dell'Accademia: 2 luglio 1574.

Il manoscritto, conservato presso la Biblioteca Comunale Mozzi-Borgetti di Macerata, risale al 1718 ed è la trascrizione curata da Giambattista Boccolini di  un manoscritto più antico “che porta la Fondazione dell’Accademia e il suo procedimento per anni 18 ”, dal 1574 al 1592. Il plico contenente la trascrizione comprende anche un’autenticazione datata 24 giugno 1718 del “Notaro Pubblico” Francesco Antonio Palmeggiani, che la dichiara “estratta fedelmente e di parola in parola come sta ne’ fogli originali”.

Primi accademici (1574)
 
Le Leggi di fondazione dell'Accademia
pubblicate a stampa per la prima volta nel 1779
 
 
 
 
 

L'ingresso di Palazzo Buonaccorsi a Macerata,
già sede dell'Accademia dei Catenati




La Marca di Ancona

(Willem Janszoon Blaeu, 1640)
Per statuto, i membri "ordinari" dell'Accademia dei Catenati "debbono essere nati o da tempo residenti nella città di Macerata e Provincia, oppure debbono essere nati nei Comuni già appartenenti alla Provincia della Marca d'Ancona, di cui Macerata era il Capoluogo: Amandola, Arcevia (già Rocca Contrada), Castelfidardo, Corinaldo, Filottrano, Monte Giorgio, Monte Granaro, Monte Marciano, Monte S.Pietrangeli, Ostra (già Monte Alboddo), Ostra Vetere (già Monte Novo), S.Elpidio, Serra dè Conti, Serra S.Quirico, Staffolo" (Statuto, art. 4).
Per i membri "onorari"  non c'è invece limite di provenienza o residenza.

 
 
 
 
Torna ai contenuti | Torna al menu