Presentazione del romanzo "Dunyazad" - Accademia dei Catenati - Macerata

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Presentazione del romanzo "Dunyazad"

ATTIVITA' > Anno 2010

14 dicembre 2010
Sala Conferenze della Biblioteca Statale, Macerata
in collaborazione con la Biblioteca Statale ed ev Casa Editrice

Martedì 14 dicembre 2010 si è svolta la presentazione del romanzo "Dunyazad", della scrittrice araba May Telmissany, edito dalla Casa Editrice Ev di Macerata.
Hanno presentato il romanzo Lucia Tancredi, docente di Lettere moderne presso il Liceo Scientifico "Galilei", e Maria Elena Paniconi, docente di letteratura araba contemporanea all'Università di Macerata.

May Telmissany, considerata dalla critica una delle voci più significative ed intense della letteratura araba, è nata al Cairo nel 1965 e vive ad Ottawa, in Canada, dove insegna cinema e cultura araba.
Dunyazad è già tradotto in sei lingue ed è il primo romanzo della Telmissany ad essere pubblicato in Italia.  
May Telmissany è autrice anche dei romanzi Héliopolis (2002 ) e Les murs du Paradis (2009).

Dove ricomincia una donna se sua figlia, attesa nove mesi, poi non nasce? Ricomincia dalla perdita e dalla solitudine, da una pena insopportabile, Il nome scelto per la bambina doveva essere Dunyazad, come la sorellina di Sherazad, la tessitrice delle "Mille e una Notte". Dunyazad ha passato una sola notte in ospedale. E le altre mille? "Scrivo Dunyazad chiedendo aiuto alle lettere del suo nome". E' scrivendo e ritrovando la voce che una donna ritrova se stessa e la voglia di rifare il mondo. Anche se tutto scorre come dentro un film, se la vecchia casa viene venduta, il lavoro abbandonato, se le amicizie si perdono, il cuore puntella quello che deve rimanere saldo: il figlio, un marito " con occhi dolci sonnacchiosi, zigomi scolpiti come le statue degli antichi dei, un bel corpo", attento e consapevole, con cui ricreare il gioco dell'amore. Come nella migliore tradizione araba, è la storia raccontata che vince la cabala del destino e degli dei, riscattando la vita e affidandola al giorno, dopo il buio di ogni notte. " Ora ripresento i conti agli dei del tempo, che devono ancora venire".

 
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