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Presentazione del libro di Maurizio Nati
14 febbraio 2013
Sala Conferenze della Biblioteca Statale, Macerata
Promossa dalla Biblioteca Statale di Macerata e dall'Accademia dei Catenati
Giovedì 14 febbraio 2013 Maurizio Nati ha presentato nella Sala Conferenze della Biblioteca Statale di Macerata il suo libro "Un amore reciproco e ideale", appena uscito per i tipi delle Edizioni Simple di Macerata e basato su un pluriennale scambio di lettere tra due giovanissimi innamorati agli inizi del secolo scorso.
Insieme all'Autore sono intervenuti Angiola Maria Napolioni e Simone Pasquali.
Il libro nasce da un ricco epistolario fortunosamente salvato dal macero una quarantina di anni fa e conservato da allora in una scatola di cartone. Per la maggior parte si tratta di lettere scritte da due giovani (all'inizio nemmeno quattordici anni lei e nemmeno venti lui) di Montecchio, oggi in provincia di Terni, e coprono il periodo che va dal 1909 al 1920. I due si innamorano e nasce un fidanzamento del tutto casto e innocente, peraltro clandestino perché osteggiato dalla famiglia di lei. Lui fa il carabiniere a Roma, mentre la ragazza, secondogenita di una famiglia maggiorente del paese, sta a casa e attende momenti migliori per coronare il suo sogno di matrimonio.
I due si scrivono con cadenza quasi quotidiana e il loro carteggio arriva fino al 1920: sono anni cruciali non solo per loro, ma anche per l'Italia, che si avvicina senza saperlo al dramma della Grande Guerra e all'avvento del fascismo.
Il libro è impostato cronologicamente e segue l'evolversi del loro rapporto con ampi stralci dell'epistolario, scritto peraltro in un discreto italiano, ma con forti influenze dell'epoca. I due protagonisti emergono a tutto tondo: più convenzionale Quinto, tipico maschio dell'epoca con qualche tendenza alle avventure galanti, assai più interessante Ferrina, singolare eroina in qualche modo protofemminista ben decisa a non lascriarsi mettere i piedi addosso.
La loro vicenda è ricca di delusioni, abbandoni, riconciliazioni e colpi di scena, ma anche se sembra scritta da Carolina Invernizio, è una storia vera.
La natura dei rapporti affettivi tra i giovani di cent'anni fa, con le loro manifestazioni e problematiche, sullo sfondo dei rapporti intrafamiliari e del contesto sociale e storico del primo '900: di tutto questo il libro ci dà vivida e autentica testimonianza.
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