Per i soci del Centro Studi, e mi risulta anche per i membri dell’Accademia dei Catenati, è stato anche un amico, del quale è impossibile dimenticarne lo spirito sempre vivo e la particolare sensibilità con la quale entrava in sintonia con colleghi, studiosi e lettori. Dotato di intelligenza vivissima e feconda e di una personalità incline al dialogo sia culturale che più schiettamente amicale, era sempre aperto all’accoglienza che manifestava col sorriso. Doverosa riconoscenza, da una parte, ma soprattutto, dall’altra, grande affetto e stima: le motivazioni che hanno indotto il Direttivo del Centro a farsi promotore della pubblicazione di un libro e dell’organizzazione di una giornata in ricordo dell’amico.
L’iniziativa del Centro di Studi Storici Maceratesi è stata condivisa e sostenuta da vari Enti ed Associazioni, compresa la nostra Accademia.
L’iniziativa del Centro di Studi Storici Maceratesi ha raccolto l’immediata e calorosa adesione degli Enti e delle Associazioni deputate alla tutela e alla promozione della cultura, le quali hanno dato il loro concreto appoggio per la pubblicazione del volume e per l’organizzazione della giornata in ricordo di Dante Cecchi. In particolare, oltre all’Accademia dei Catenati, adesione e sostegno sono venuti dal Consiglio Regionale delle Marche, dall’Amministrazione comunale di Macerata, dalla Fondazione Carima, dalla Deputazione di Storia patria per le Marche, dall’Università di Macerata, dall’Unione italiana libero teatro (Uilt). Hanno inoltre collaborato con i loro scritti al libro in omaggio a Dante Cecchi Francesca Bartolacci, Giammario Borri, Carlo Capodaglio, Giovanni Cecchi, Adriano Ciaffi, Anna Maria Tamburri, Maurizio Verdenelli.
Che cosa ha rappresentato Dante Cecchi nella vita culturale, politica e sociale maceratese?
E’ stata una figura di primo piano non solo nella vita culturale, politica e sociale della città di Macerata, ma della Provincia e dell’intera Regione marchigiana, dal secondo dopoguerra, nella sua qualità di consigliere comunale e assessore alla cultura nel Comune di Macerata fino agli anni Settanta, di professore e preside di Liceo e successivamente docente di Diritto comune e di Storia dell’amministrazione pubblica all’Università di Macerata. Diversi contributi del volume ricordano le sue qualità umane, professionali e politiche, le sue capacità di dialogo e di serena apertura al confronto che lo hanno fatto amare e rispettare da tutti, tanto da divenire modello e ispiratore di tanti giovani studiosi e appassionati della ricerca storica. A lui dobbiamo infatti un incisivo contributo dato, in modi diversi, allo sviluppo degli studi storici nella Regione, sempre coltivati con zelo e dedizione per la storia locale e la propria terra. Un apporto offerto innanzitutto con i suoi numerosissimi saggi che, spaziando dal mondo romano al XIX secolo, hanno toccato temi di grande rilievo per la storia istituzionale ed economico-sociale delle Marche. In secondo luogo con la promozione di iniziative di notevole spessore culturale, quale la pubblicazione - sponsorizzata dalla Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata - dei nove splendidi volumi dedicati a Macerata e al suo territorio. In terzo luogo, con il valido sostegno al Centro di Studi Storici Maceratesi. Sua cura particolare è stata quella di approfondire originali temi di storia giuridica locale alla luce dei più solidi risultati della grande storia nazionale e di giovarsi nella ricerca della metodologia più aggiornata. Nella sua intensa attività di studioso è passato spesso da importanti ricerche su aspetti specifici della Regione a studi di raggio sempre più vasto su problemi nazionali, senza però mai perdere di vista i fatti della storia locale che era l’ambito che più amava.