Festival Tango y todavía Más... - Accademia dei Catenati - Macerata

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Festival Tango y todavía Más...

ATTIVITA' > Anno 2012

Un Festival memorabile
Recensione del musicologo Giorgio Severini

Il concerto del 12 ottobre

Ieri sera nella sontuosa cornice del Teatro L. Rossi di Macerata si è aperto il Festival Tango y todavía Más…
Una serata di grande soddisfazione per gli artisti presenti che hanno sostenuto le impegnative esibizioni con brillanti risultati.
Riguardo al programma (Il mio Tango per pensare…), le opere eseguite sono state tutte dell’autore H.U.Passarella.
Il pubblico ha mostrato sensibilità e viva partecipazione con lunghi e calorosi applausi.
Dopo una disinvolta ed efficace presentazione dell’attore R. Craia, è iniziato il programma con H.U. Passarella (bandoneón) e i seguenti strumentisti: C.Millevolte (pianoforte); S.Cavalletti (violino); L.Mezzanotte (violino); G.Gradozzi (contrabbasso); V.Pierluca (viola); G.Di Ilio (violoncello).
I musicisti hanno fatto ascoltare Pieza Rioplatense n.1: grande coinvolgimento emotivo e padronanza tecnica; suggestivo lo splendore lirico di ogni voce strumentale che sorgeva dalle più calde risonanze interiori. Da quelle note si è avvertito un senso di inquietudine, quasi un lamento.
Riguardo al pezzo intitolato Milonga para Danubio, l’organico ha consegnato agli ascoltatori atmosfere sonore molto evocative, umbratili, che invitavano alla malinconia.
Dall’esecuzione del lavoro Fugatango è emersa una complessa articolazione della scrittura musicale, di grande ricchezza inventiva e di notevole virtuosismo. Da sottolineare il fremito dell’intreccio contrappuntistico in tutte le sue interrelazioni timbriche.
Poi gli strumentisti si sono cimentati con un lavoro affascinante: Preludio e Fuga 2008;  l’esecuzione è stata intensa e profonda.
Per quanto riguarda il Tango per i bambini dimenticati (per attore e bandoneón, dai propri racconti Il cielo è più basso), R. Craia e H.U. Passarella hanno dato lusinghieri risultati: un’interpretazione mirabile per vigore e intensità. L’attore ha scandito in maniera efficace è cangiante la parola, facendola nascere dal suo valore semantico, esaltandone il potenziale artistico e la forma rappresentativa. In alcuni punti la gestualità si è un po’ affievolita sotto il profilo funzionale in relazione al testo letterario, mentre in altre parti i movimenti hanno dato un brillante contributo. Anche le luci e la musica, ovviamente, sono state efficaci per la trasmissione del messaggio. La recitazione del testo e le brevi ma importanti intermittenze musicali al bandoneón e tutto il resto (atmosfera luministica, ecc.) ci hanno richiamato ai veri valori della vita, per non essere indifferenti ai drammi esistenziali, al dissolvimento del mondo nella crudeltà dei rapporti sociali iniqui.
Successivamente i musicisti si sono impegnati con l’esecuzione del lavoro Pieza Rioplatense n.2: intelaiatura ritmica violentemente scandita e potenziata da un organico molto rigoroso e zone liriche più distese, introspettive. Al pianoforte C.Millevolte ha estrinsecato naturalezza e limpidezza interpretativa nella sua fluida articolazione.
Riguardo al successivo brano El Campo (dal Poema Tanguero), ieri sera l’esecuzione è stata dedicata all’Ambasciatore dell’Uruguay Gustavo Alvarez presente alla manifestazione. Gli interpreti hanno suggerito immagini trasparenti, levigate, ridotte alla pura degustazione di situazioni sonore di totale lirismo, distese nella contemplazione del paesaggio.
Il pezzo intitolato Milonga para Neruda ha rilevato un percorso ritmico interessante, molto bello, che ha impreziosito gli altri aspetti musicali.
Il brano Ricercare 2011 ha suscitato entusiasmo: buone le interrelazioni timbriche e l’equilibrio tra gli strumenti, come sempre, davvero esemplare. S.Cavalletti, in particolare, ha dato prova di capacità espressive al suo violino.
Tango para Haydée, l’ultimo lavoro eseguito, ha manifestato un’architettura sonora affascinante, con passi virtuosistici coinvolgenti. Un pezzo di grande effetto e al termine i lunghi e scroscianti applausi degli ascoltatori coronano tutti i musicisti.
Poi gli interpreti, di nuovo sul palcoscenico, hanno regalato splendidamente al pubblico il celebre tango La Cumparsita di G.H.Matos Rodríguez.
H.U.Passarella ha modificato la stesura originale: ci ha offerto una sua raffinata versione in qualità di compositore e al bandoneón si è messo in luce per le capacità interpretative.
Succesivamente l’Ambasciatore dell’ Uruguay è stato invitato a salire sul palcoscenico dal Sindaco R.Carancini per ricevere un piccolo presente (un segno di gratitudine di noi tutti).
Alla fine H.U.Passarella ha eseguito, a modo suo, un singolare tango intitolato María di A.Troilo: una bellissima interpretazione di grande effetto, molto espressiva. Al termine del brano la serata si è chiusa con lunghi ed energici applausi.

Il concerto del 19 ottobre

Dopo il successo meritato della seconda serata del Festival all’elegante Aula Magna dell’Università di Macerata (Il Bandoneón: conoscerlo e suonarlo), ieri sera presso il Teatro L.Rossi è avvenuto il terzo ed ultimo appuntamento (Sono ricordi che tornano).
Gli ascoltatori si sono mostrati appassionati, particolarmente sensibili ed hanno palesato apprezzamenti con energici e calorosi applausi.
R.Craia ha rivestito anche il ruolo di presentatore.
Rispetto alla prima serata sono stati aggiunti altri artisti: R.Passarella (bandoneón e direzione); G.Marchiori (attrice e ballerina); M.Guardiola (attore e ballerino); S.Schena (voce); T.Colangeli (bandoneón); M.Di Blasio (bandoneón); G.Marziali Peretti (bandoneón); A.Zeri (bandoneón).
Il programma e incominciato con l’esecuzione del brano Ritmiche su un tempo di R.Passarella; composizione interessante riguardo all’articolazione discorsiva sotto il profilo ritmico: pagine musicali che hanno fatto percepire un’ inquietante sperimentazione sul vivo corpo della musica. Il pubblico è rimasto subito coinvolto.
Successivamente G.Marchiori si è cimentata con l’impegnativa recitazione di J.L.Borges. La resa interpretativa dei versi Il terzo uomo (da La cifra) è risultata apprezzabile in rapporto all’accentuazione degli elementi discorsivi e filosofici della seconda fase creativa dello scrittore argentino. L’estrosità linguistica e la tensione concettuale dell’autore sono state ben valorizzate con la recitazione del lavoro 1983 (da Atlante).
L’ascolto di Introduzione e Danza di R.Passarella ha messo in luce raffinate capacità compositive; prezioso è stato l’intervento di S.Cavalletti per il plasticismo sonoro al violino.
Si passa poi a P.Neruda. La poesia di questo autore, spesso declamatoria, ha un’innegabile forza sia nella tensione erotica, che s’intreccia ad una cupa angoscia esistenziale, sia nell’esaltazione epica della civiltà precolombiana. Le due letture di R.Craia Nuda sei semplice – È oggi (da Cento sonetti d’amor) sono state particolarmente efficaci: l’investimento emotivo dell’attore ha colorito sequenze di parole in una singolare relazione con la musica particolarmente evocativa.
L’esecuzione di T.Colangeli del brano Coral a Goyeneche di H.U.Passarella ha messo in luce una certa padronanza dello strumento (bandoneón). L’interpretazione sommessa, a mezze tinte, largamente espressiva, ha definito un clima assorto, introspettivo, spirituale.
Si procede con V.Sereni. Questo poeta, muovendo da forme ermetizzanti,  approda a un parlato folto di ragioni etiche ed esistenziali, con momenti di grande concentrazione lirica. Da rilevare la disinvolta interpretazione della poesia Le sei del mattino: risultato efficace riguardo ai contenuti del testo.
Con il brano Adiós Nonino di A.Piazzolla, H.U.Passarella ci ha consegnato una magistrale interpretazione al suo bandoneón. Tutto l’organico, in perfetto affiatamento, ha restituito i valori del testo musicale. Il dominio, comunque, di un calore espressivo di stampo argentino ha dato esaltazione al bel tocco della pianista C.Millevolte e alla sorprendente compattezza degli archi in zone con note distese. I lunghi applausi, poi, hanno sottolineato la bravura di tutti.
Per quanto riguarda Laguna dantesca (da La croce del sud) di C.Wright con musiche di R.Passarella, la diacronia e la sincronia tra il testo recitato e la musica sono state interessanti.
Si procede con L.G.Borges. Fervore di Buenos Aires rivela una tendenza alla riflessione e al lavorio intellettuale della memoria. La lettura di Sobborgo, appartenente al lavoro appena citato, ha evidenziato una singolare interpretazione: l’attrice ha restituito all’autore la propria cifra stilistica ed espressiva.
Con Danzarín di J.Plaza gli ascoltatori si sono accesi di entusiasmo: notevole la preparazione di H.U.Passarella. Dagli strumentisti e emerso un perfetto fraseggio di commuovente profondità di sentimento. I due ballerini (G.Marchiori e M.Guardiola) hanno impreziosito il brano attraverso la padronanza del corpo e la qualità espressiva dei movimenti. Abbiamo assistito ad una affascinante traduzione visiva delle peculiarità del testo musicale sotto ogni profilo (ritmico, agogico, dinamico, armonico, ecc.).Grandi applausi.
Successivamente si passa a C.Kavafis: il poeta greco che canta, con sensibilità decadente e stile raffinato e limpido, l’amore omosessuale, l’inafferrabilità della bellezza. Ieri sera la lettura di Candele ha rilevato le spiccate attitudini di R.Craia.
Los Mareados di Cobián – Cadícamo (arr.di H.U.Passarella ) è stato un altro lavoro di grande effetto. S.Schena, una giovane promessa, con intelligenza e sensibilità ha fatto sentire la sua calda voce, talvolta toccante. L’organico, molto affiatato, è stato condotto con sicurezza ed efficacia dalle mani di R.Passarella e il padre ha rivestito un ruolo sempre alto al bandoneón.
Poi ecco un altro splendido brano: Taquito Militar di M.Mores (arr.di R.Passarella) con la partecipazione di due ballerini. H.U.Passarella e suo figlio si sono mostrati impeccabili. G.Marchioni e M.Guardiola hanno affascinato il pubblico con una danza coinvolgente come la musica; la padronanza della dinamica corporea, così elegante, ha sostenuto un’eloquente espressività.
Si passa poi a J.Prevert. Nel dopoguerra il facile e arguto lirismo sentimentale di questo poeta francese si afferma presso il largo pubblico con i versi di Parole, Storie, Spettacolo, La pioggia e il bel tempo. Con il testo In memoria (da Spettacolo) la recitazione di R.Craia ha messo in luce una singolare gestualità che ha accompagnato bene il fraseggio con grande maestria evocativa.
Riguardo all’esecuzione di Ritmica di Tango n.2 di J.Lamarque Pons (arr. di H.U.Passarella), l’organico, sotto la meticolosa direzione di R.Passarella, ha mostrato lucidi interventi strumentali.
In riferimento alla recitazione del testo Il cunicolo di M.Strand con musiche di R.Passarella, l’attore R.Craia, attraverso un fraseggio articolato, ha dato prova di saper restituire la ricchezza della pagina scritta con profondo coinvolgimento psicologico. La musica, appropriata hai contenuti del testo appena citato, ha determinato un’efficace ambientazione sonora.
El Tango di J.L.Borges con musiche di H.U.Passarella, ultimo lavoro del programma, ha strappato lunghi applausi ad un pubblico pieno di entusiasmo. L’intervento in successione dei tre attori e l’elevata intensità delle singole voci hanno determinato una sorta di crescente tensione, rafforzata, indubbiamente, anche dalla musica malinconica. La recitazione e il tessuto strumentale hanno ben ricalcato i contenuti del testo dello scrittore argentino.
Dopo una calorosa manifestazione di consenso, accompagnata da battimani, H.U.Passarella ha ringraziato tutti quelli che hanno collaborato alla realizzazione del Festival.
Poi… abbiamo ascoltato il celebre Libertango di A.Piazzolla. H.U.Passarella (direttore ed esecutore) ha nobilitato il testo musicale con la sua tecnica, la sua classe ed il suo intuito di interprete. L’inventiva, la vitalità, la potenza espressiva e poetica sono state esaltate da tutto l’organico.
Dopo i lunghi applausi, ecco… un altro brano noto: Azabache (Francini - Stamponi - Exposito), arrangiamento di R.Passarella. Gli artisti hanno regalato momenti di indubbio fascino agli ascoltatori: i suggestivi coloriti della voce di S.Schena in relazione alle parole; la direzione impeccabile di R.Passarella; la precisa discorsività corporea dei due ballerini senza esitazioni in associazione all’intelaiatura ritmica dell’organico affiatato; il bandoneón  di H.U.Passarella sempre di livello altissimo.
Poi H.U.Passarella ha dimostrato eccellenti capacità artistiche e tecniche con l’interpretazione della famosissima colonna sonora del film Il postino. La sua splendida collaborazione con Luis Bacalov ha dato molti frutti.
L’ultimo brano regalato al pubblico è stato un vecchio tango anni quaranta intitolato Recuerdo di O.Pugliese. Ancora una volta gli ascoltatori sono rimasti sbalorditi per le doti straordinarie di H.U.Passarella.
Il Festival, alla fine, si è chiuso con lunghi e calorosissimi applausi rivolti a tutti gli artisti.

Giorgio Severini




 
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