Gli ex libris del Fondo Leboroni - Accademia dei Catenati - Macerata

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Gli ex libris del Fondo Leboroni

ATTIVITA'

di  Goffredo Giachini

"La  gemma che incastona l 'aurea bellezza del libro è il suo ex libris.
Al pari del cammeo e del niella, esso concentra in minime proporzioni
la  potenza dei grandi quadri"

Bruno da Osimo


Cos'è l'ex libris? L'interrogativo viene posto da molti, ancor oggi  che  i  mezzi  di informazione hanno reso  di comune accezione conoscenze che, in epoche non troppo lontane,  necessitavano forse di più  tempo e  spazio  mentale  per  trovare  libera  circolazione.  Ho  ritenuto  perciò  opportuno fornire alcuni elementi esplicativi di una formula che può apparire sibillina ad un primo impatto.
L'ex libris (con le varianti ex bibliotheca,  ex catalogo, ex libris musicis, ex libris medicinae, ex libris eroticis, simbulum bibliothechae ecc.) non è altro che un'incisione, su lastra metallica   o su legno, solitamente di piccolo formato, eseguita in pochi esemplari numerati e firmati dall'autore, a  seconda   le   intenzioni,   le  esigenze,   i   capricci   di   chi   ne   fa  richiesta. I protagonisti dell'operazione,  dunque,  sono due, il committente  e l'esecutore materiale.  
Le tecniche  incisorie più  in uso sono il bulino,  la xilografia,  l'acquaforte,  la serigrafia, la linoleografia, fino alla più attuale  lasergrafia. L'esemplare  dell'ex  libris, una volta  acquisito,  dovrebbe  andare posizionato sul piatto interno della copertina dei volumi di proprietà. I committenti possono  appartenere alle categorie le più varie, ma ovviamente ci si riferisce a classi sociali, diciamo, più elitarie come gli estimatori, i collezionisti in genere, i bibliofili, gli studiosi ecc. La formula, un tempo proposta in forma  esemplificativa  con  la  sola  firma  del  proprietario  sul  frontespizio  dei  volumi,  è tratta, come facilmente  si  evince,  dal  latino  ed  abbrevia  una  dizione  che,  se  adottata  per  intero, suonerebbe  "questo volume proviene   dalla  raccolta ...dai  libri  di ...quindi  EX  LIBRIS ... ".
L'intento è quello di stabilire la titolarità,  la proprietà del LIBRO, quel bene che, nonostante  le insidie  delle tecniche  più  avanzate -  si pensi  oggi  al  subdolo assalto  dei  vari  iPOD,  iPAD ... - resiste  alle  usure  del  tempo.  Un  patrimonio  che vanta  ben  cinque  secoli  di storia, come altrettanti  ne vanta questa specifica "attestazione di possesso".
Il merito di aver diffuso la conoscenza di questa forma d'arte, da taluni inizialmente definita ed emarginata come manifestazione di un' "arte minore",  va  ascritto  a  numerose  associazioni  di  appassionati  e cultori, sviluppatesi  a partire dai primi  anni del  1900.  Non è questa la sede per delineare l'iter storico del foglietto, già egregiamente tracciato da vari autori. Vale solo la pena di ricordare che praticamente   l 'ex  libris  nasce  con  l'invenzione  della  stampa  mentre  il collezionismo  si  diffonde  quasi  simultaneamente,  nei  paesi  più  civili,  nella  seconda  metà  del secolo scorso.
A questo proposito va considerata  l'antesignana del settore, la "B.N.E.L. Bianco  e nero E.L." fondata e gestita nell'arco di una vita dall'Ing. Gianni  Mantero di Como, che riuscì  a coagulare  gruppi  di validissimi  operatori  e a collezionare  un'infinità  di  esemplari  dedicati  alla sua persona.
Ricordo altri sodalizi come quello voluto e diretto da Luigi Servolini, emerito artista dell'incisione.  Negli  anni  50/60  altre  iniziative  si  erano  avviate.  Qua  e  là  incisori,  amatori  e pubblicisti  avevano  fatto la loro parte, a giudicare dal numero  degli  esemplari  in  circolazione, anche  se non  tutti  di  eccellente  fattura.  

L'interesse  del  pubblico  non  poteva  dirsi  affievolito, mentre  mostre  e  concorsi  indetti  su  proposta  delle  associazioni   o  dei  singoli  collezionisti continuavano   a  richiamare    l'attenzione   di   un  più   vasto  pubblico.   E'   doveroso   richiamare l'attenzione, a questo  punto,   sull'attività   dell' E.L.D.It. costituitasi   nel   1959  come sezione dell'Ass.ne Incisori d'Italia. In epoca più recente   emergono   numerose  iniziative culturali come quelle promosse dall'Accademia dell'Ex Libris di Bologna, diretta da Remo Palmirani.                         
Dopo Mantero, scomparso nel 1985, la direzione passa a Giuseppe Mirabella che, con i suoi collaboratori , cura l 'uscita di riviste e pubblicazioni. Di notevole interesse i cataloghi e gli studi monografici editi, ad esempio, in occasione della IV Mostra del Libro antico alla Permanente di Milano (1993); o anche quelli in occasione del XXV Congresso Internazionale  dell'ex  libris sempre a Milano nel 1994, con la partecipazione di circa 500 specialisti del piccolo formato. Attualmente opera nel settore l'Associazione Italiana Ex Libris (A.I.E.) con sede a Somma Lombardo, il cui presidente è Mauro Mainardi.
L'ex libris può contenere, nella  sua  ridotta  superficie,  oltre  al  nome  del  committente, un  motto, una dicitura, una massima, che intendono sintetizzare il pensiero, lo  stile  di  vita,  gli  interessi culturali, le passioni in genere, di chi lo commissiona; ci si  trova  quindi  di  fronte  ad  una vastissima  possibilità  di  espressioni,  a seconda  del  concetto  e del  soggetto  che  hanno  determinato  l 'uscita  dell'esemplare  inciso.  Dopo  tutto  si  tratta   di  un  "multiplo"  dirà  qualcuno,  ma impreziosito da una specie di "complicità" tra chi lo ambisce e l'artista che lo esegue, complicità scaturita dalla commistione di due volontà ben definite, con un'ulteriore  valenza  connessa  alla limitata  tiratura  dell'esemplare  e  al   contenuto  tecnico-artistico  dello   stesso.  Ecco   allora,  nel corso    dei    secoli,   le   varie    suddistinzioni    del    foglietto:    dapprima    l'araldico,    l'ornamentale  (d 'altronde chi, a partire dal XVI/XVII secolo poteva permettersi il lusso di una biblioteca?? I giureconsulti , gli uomini di cultura, i notai, qualche religioso  dedito  allo  studio,  le  famiglie  di nobile    casato ...)    ed    inoltre    il    calligrafico,   il   vignettistico,   il    descrittivo,   il    caricaturale, l 'enigmistico. Già presso gli Egizi sembra fosse in uso questo ingegnoso ed elegante sistema di identificazione, ma il documento più antico a noi pervenuto, ritrovato in Germania, risale  al XVI secolo. Uno  dei  primi  esempi  è l'ex  libris attribuito  nientemeno  che ad  Albert  DÜRER,   il  quale lo incise esattamente nel 1516 per Hyeronimus Habner, giudice di Norimberga.
Da qualche anno la Biblioteca Statale di Macerata è venuta in possesso  di  una  ricca, vasta collezione di ex libris, dono prezioso della sig.ra Maria Elisa Leboroni, artista del bulino di fama internazionale, maceratese di nascita, ma da tempo residente in quel di Perugia, dove, dopo una vita dedita all'insegnamento, ha preferito impegnarsi nella produzione di raffinati oggetti di arte cartaria. Orbene il sottoscritto ha provveduto  alla  catalogazione  ed  alla  acquisizione  a computer di questa enorme quantità  di esemplari, calcolati  con molta  approssimazione  in circa 12.000 pezzi. In ogni singola scheda vengono indicati in ordine alfabetico gli autori con le generalità, la nazione di provenienza (ove possibile), la tecnica di esecuzione, le dimensioni del foglietto e le generalità del committente.

Con l'intento di facilitare la ricerca e la consultazione del materiale definito "Fondo Leboroni" è stato studiato un preciso programma realizzato dal personale della Biblioteca, grazie all'interessamento e alla sensibilità della d.ssa Angiola Maria Napolioni, nella duplice veste di direttrice della Biblioteca e Principe dell'Accademia dei Catenati.

In  questo  ultimo  scorcio di tempo  il Fondo,  che ritengo  uno  dei pochi  esistenti  in Italia,  si è arricchito   ulteriormente  di alcuni  esemplari  di produzione  giapponese  e cinese, sempre donati dalla sig.ra Leboroni. A questo proposito   sulla rivista CARTHA del dicembre 2012 è apparso un interessante ed esauriente articolo a firma Edoardo Fontana,  il quale, riferendosi  ad una mostra allestita  nel  corso - dell'estate 2012 a   Città di Castello  scrive: "... grazie  alle  sue frequentazioni con il mondo  dell'arte  giapponese,  la Leboroni  xilografa  di grande caratura  internazionale, ha potuto creare negli  anni una raccolta di ex libris nipponici oggi riconosciuta come la più ampia fuori dei confini del paese asiatico ...".
Una minima parte della collezione, un assaggio,  è visibile oggi  a Macerata, con l'augurio e la speranza che, in un prossimo  futuro, si possa godere della completa visione di questa rara raccolta Leboroni.   D'altronde, nello  stesso articolo del Fontana  si dichiara formalmente che la mostra degli ex libris  asiatici sarebbe divenuta itinerante nel corso del 2013 e forse oltre, con luogo e data da stabilire. Speriamo che la nostra città possa essere inclusa in un prossimo possibile programma di viaggio!

Nell' odierno allestimento l'attenzione è stata indirizzata, in maniera specifica, a quegli autori marchigiani che hanno prodotto nel tempo preziose testimonianze di un'abilità incisoria di tutto rispetto, come Luigi Bartolini (presente nella raccolta con uno dei suoi rari esemplari di ex libris - pare ne abbia incisi appena una trentina) la stessa M.E.Leboroni (in particolare  evidenza), Bruno da Osimo, Walter Piacesi e Lanfranco Lanari, i concittadini Giuseppe Mainini e Carlo Iacomucci.

Le bacheche della Biblioteca Statale propongono altresì un ampio panorama degli ex libris finora acquisiti, con rari esemplari a firma di Jean Cocteau, Enrico  Baj,  nonché  una rarissima copia dell'ex libris di Adolf Hitler  inciso da J.Buser Kobler.


Goffredo  Giachini


 
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